Formatore e fotografo professionista specializzato in astrofotografia e fotografia notturna. Nel 2019 premiato in Parlamento per le attività di divulgazione della fotografia astronomica. Lavoro come fotografo e formatore per aziende, professionisti e appassionati.

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Nebulosa Planetaria Kohoutek 4-55 o K 4-55 nel Cigno

Nebulosa Planetaria Kohoutek 4-55 o K 4-55 nel Cigno astrofotografia fotografia astronomica telescopio

La nebulosa planetaria Kohoutek 4-55 (o K 4-55) nel Cigno è un piccolissimo oggetto dal nostro punto di osservazione e dalla forma bizzarra.

Inizia tutto qualche giorno fa quando durante una lezione con un astrofotografo stiamo guardando una fotografia della nebulosa Pellicano molto ingrandita. Attraversiamo una zona poco distante e notiamo una forma strana. Un oggetto che sembra avere delle spirali, ma che evidenzia un’area molto scura al centro. Decisamente troppo strano per essere una lontana galassia.

Vediamo di trovare insieme questo piccolo oggetto:
Il Cigno, nebulosa Nord America NGC 7000, Nebulosa Pellicano IC 5070, Nebulosa Crescente NGC 6888, NGC 6914, mosaico con Askar ACL200 APO 50mm F/4.0 e ZWO ASI 2400 MC Pro Astrofotografia a largo campo sul Cigno
Il Cigno, nebulosa Nord America NGC 7000, Nebulosa Pellicano IC 5070, Nebulosa Crescente NGC 6888, NGC 6914, mosaico con Askar ACL200 APO 50mm F/4.0 e ZWO ASI 2400 MC Pro

In questo mosaico realizzato sul Cigno qualche anno fa potete identificare facilmente la nebulosa Pellicano, indicata con i dati astrometrici con il codice IC 5070. Avviciniamoci con altre fotografie.

Qui sotto potete identificare nella parte superiore dell’inquadratura la nebulosa Pellicano. Continuiamo ad avvicinarci arrivando alla fotografia che ha attirato la nostra curiosità.

Nebulosa nord america NGC 7000, nebulosa Pellicano IC 5070 e Muro del Cigno in RGB acquisita con Askar 200 e ZWO ASI 2400 MC Presenti anche gli oggetti sh 2-119, ic 5068, ngc 7039, ngc 6989, ngc 6997, ngc 6991 e ngc 6996l
Nebulosa nord america NGC 7000, nebulosa Pellicano IC 5070 e Muro del Cigno in RGB acquisita con Askar 200 e ZWO ASI 2400 MC – Presenti anche gli oggetti sh 2-119, ic 5068, ngc 7039, ngc 6989, ngc 6997, ngc 6991 e ngc 6996l

Se notate nella zona in alto a sinistra è visibile una piccola nebulosa di colore rosso. Questa ripresa effettuata con un filtro multibanda stretta ha permesso il passaggio di idrogeno H-Alpha e ossigeno ionizzato OIII. Quel piccolo oggetto in alto a sinistra è soltanto vicino a qualcosa di molto più piccolo che abbiamo notato in un punto più in basso.

Nuova ASI 2400 MC Pro prime prove Astrofotografia sulla nebulosa Pellicano NGC 5070

L’aspetto era sempre rosso, indizio che l’oggetto fosse in grande misura composto da idrogeno ionizzato H-Alpha, ma la forma con quelle apparenti spirali intorno ci ha inizialmente confuso, senza contare anche a un apparente “buco” centrale molto scuro.

In questi casi ho sempre due strumenti che mi permettono di identificare qualsiasi oggetto e risolvere i miei dubbi: lo Sloan Digital Sky Survey e il CDS Portal, due database che permettono una navigazione del cielo e che raccolgono tantissimi dati e misurazioni da molteplici provenienze, tra telescopi, osservatori e altri database.

L’identificazione sui database

Inizialmente lo Sloan Digital Sky Survey non fa altro che aumentare la mia curiosità, confermando la forma davvero bizzarra di questo oggetto. Una parte scura al centro circondata da un disco irregolare luminoso e con una strana spirale esterna.

Nebulosa Planetaria Kohoutek 4-55 o K 4-55 nel Cigno
Nebulosa Planetaria Kohoutek 4-55 o K 4-55 nel Cigno

Una cosa è certa: per colore e forma non può trattarsi di una galassia, ma è stato soltanto con il portale CDS che ho capito una piccola ovvietà che per qualche ragione non avevo immediatamente dedotto. Una (apparente) piccolissima nebulosa planetaria! Piccola davvero perché con la sua distanza e un’estensione di un anno luce, dal nostro punto di osservazione misura appena 45 secondi d’arco.

Nebulosa Planetaria Kohoutek 4-55 o K 4-55 nel Cigno
Nebulosa Planetaria Kohoutek 4-55 o K 4-55 nel Cigno

Una bellissima nebulosa planetaria ma angolarmente così piccola da essere difficilmente fotografabile, quantomeno con gli strumenti con cui avevo all’epoca realizzato quella fotografia. Una fotografia che ho poi ricampionato cercando di ottenere il massimo da quel piccolo angolo di cielo, arrivando a questo risultato:

Nebulosa Planetaria Kohoutek 4-55 o K 4-55 nel Cigno astrofotografia fotografia astronomica telescopio
Nebulosa Planetaria Kohoutek 4-55 o K 4-55 nel Cigno

Dopo aver scoperto la natura di questo piccolo oggetto dovevo identificarlo. La rete non mi offre grandi riscontri sull’identità di questa planetaria, ma l’immagine sul CDS ha una qualità tale che per forza doveva essere stata fotografata dal telescopio spaziale Hubble, quindi doveva esistere un nome e una storia da qualche parte.

E che storia!

Continuando a scavare nel web arrivo finalmente a un riscontro, compare un nome appartenente al catalogo Kohoutek: K 4-55. Quello che mi serviva! Scopro che la nebulosa è documentata sia sul sito EsaHubble che su HubbleSite e che è stata protagonista di un importantissimo pezzo della nostra storia dell’esplorazione spaziale.

La fotografia risale al 2009 e questa piccola nebulosa planetaria è stata scelta come ultimo soggetto fotografico per celebrare la mitica camera Wide Field Planetary Camera 2 (WFPC2) dell’Hubble Space Telescope poco prima che venisse rimpiazzata con una nuova camera, la Wide Field Camera 3.

Nebulosa Planetaria Kohoutek 4-55

Vi ricordate quei filmati che ho dedicato alla storia delle nebulose planetarie? Nel link trovate la pagina dedicata dove potete ripercorrere la nostra storia nell’identificazione di questi strani oggetti e lì viene anche menzionato Lubos Kohoutek, lo scopritore di K 4-55.

Questa piccola planetaria si trova a circa 4600 anni luce dal nostro pianeta. L’anello luminoso interno è in effetti circondato proprio da una struttura bipolare e l’intera struttura formata da diversi gusci è piuttosto rara tra le nebulose planetarie. Ovviamente la parte scura al centro della mia immagine è in realtà formata soprattutto da ossigeno, che risulta troppo debole per lasciare una traccia.

Una bellissima avventura nell’identificazione di questo oggetto che ho potuto condividere con gli amici di AstroSpace e che ha rievocato un meraviglio capitolo della nostra storia di esplorazione spaziale. Ma ci pensate? La camera WFPC2 dal 1993 al 2009 ha rivoluzionato la comprensione dello spazio per la nostra intera civiltà. L’immagine dei Pilastri della Creazione nella nebulosa Aquila che ha reso celebre in tutto il mondo il telescopio spaziale Hubble è stata realizzata proprio con questa camera. L’astrofotografia è un viaggio meraviglioso e fa davvero bene all’anima. Fate astrofotografia!

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